Ma 'sto spread, ......ma dove va?



Non sono certo un sostenitore del governo Lega+M5S e delle fantasiose novità del programma con annessi e connessi nuovi organi extracostituzionali.

Certi punti programmatici a cavallo tra il neoliberismo più sfrenato e il veterocomunismo centralista farebbero sorridere se non rischiassero di essere messi in pratica.

E' pero' comprensibile che chi investe non possa far finta di niente e, anzi, debba tenere conto di quel che sta maturando a Roma.

Ma il coro giornalistico di "terrore dei mercati" mi pare francamente fuori luogo. Sostenere che il piano "anti-ue" innesca l'impennata dello spread" (IlSole in prima pagina con un grafico vigliacchetto; tanto per citare un giornale nel coro unanime), è davvero manipolare la realtà.

Questo è un grafico "vigliacchetto" che mostra la potente virata al rialzo dello spread.




Ma, se allunghiamo un po' la prospettiva vediamo che le vere "impennate" dello spread sono di tutt'altra portata.

Nel grafico si vede il balzo dello spread a cavallo dei governi Berlusconi/Monti e la "drammatica impennata" di ieri (tra l'altro già oggi parzialmente rientrata).



Allora sì che i mercati si spaventarono! Tanto da determinare una crisi drammatica sia del primario che del secondario.

Oggi si puo' al massimo dire che ci sono state un po' delle famose "prese di beneficio" a fronte di uno spread che negli ultimi 12 mesi è sceso significativamente (da più di 200 bps fino al recente minimo di 130 bps).

E penso proprio che nessuno oggi si auguri di rivedere di nuovo una "vera impennata dello spread".

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