Coronavirus, "numeri verdi" e il potere inesplorato dei social media.


Da qualche giorno anche in Italia facciamo i conti con l'emergenza COVID-19.

Il sistema sanitario di alcune regioni è chiaramente sotto pressione. La pressione si fa sentire sulle strutture in genere, ma soprattutto a livello di punti di accesso : purtroppo l'accesso massiccio ai punti di Pronto Soccorso puo' trasformarli in potenziali aree di contagio.
Per questo sarebbe importante contingentare il più possibile l'accesso, e preselezionarlo in funzione ovviamente della effettiva necessità del paziente. 

Finora la risposta è stata un numero verde (1500) e altri numeri regionali che sono rapidamente diventati difficilmente raggiungibili per lunghi tempi di attesa.

Il numero verde è una risposta da "anni 90". Ma come mai non si è pensato di utilizzare le tecnologie oggi disponibili?

Dico il mio modesto parere.

Una possibile soluzione per avere un primo livello di screening domiciliare è farlo svolgere ad un algoritmo intelligente.

Potrebbe essere un semplice sito (magari più di uno) o una pagina Facebook o un numero Whatsapp al quale l'utente  si collega e risponde ad un po’ di domande a risposta chiusa (tipo : area di residenza, sintomi, febbre, età, patologie, da quando ci sono i sintomi, contatti con un elenco di aree a rischio etc etc).

In base ad un algoritmo (che si evolve sulla base dei riscontri man mano ottenuti)  l'utente viene indirizzato a risposte del tipo :
1) “stai a casa e ricollegati domani”
2) “questo è il codice per chiamare il numero verde 1500 (che è attivo solo per chi è in possesso del proprio codice univoco) dove si entra in contatto con un umano che fa un triage “di persona”
3) “recati subito al ps dell’ospedale XXXX (identificato in base all’area dichiarata dalla persona) con questo codice “ . Il PS viene allertato e darà la precedenza assoluta a chi ha il codice indicato, ogni volta univoco.

Non sono certo un social media manager o tecnico del caso, ma non penso che una cosa del genere sia irrealizzabile e, soprattutto, penso che sia realizzabile in tempi brevi.

Possibile che i social siano visti solo come amplificatori di paura e irrazionalità e non possano invece diventare una risorsa?

Spero di essere presto smentito.


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