I tre motori di un portafoglio

E’ stato un primo trimestre eccezionale per gli investitori in EURO.

Il QE di Draghi ha messo il turbo a tutte le componenti dei portafogli  spingendo verso l’alto le performance.

L’appetito vien mangiando, dice il proverbio, e proiettando i risultato del trimestre su un orizzonte di un anno si ottengono numeri fantasmagorici, anche per i  portafogli caratterizzati da profili prudenti.
Ma e’ una situazione sostenibile? Senza pretendere di fare alcuna ipotesi sulla futura evoluzione del QE, c’è un modo alternativo per rendersi conto di quanto i mesi appena trascorsi siano stati eccezionali per un investitore in EURO.

La performance di un portafoglio diversificato puo’ essere scomposta in tre elementi : la componente obbligazionaria, la componente azionaria e la componente valutaria. Questi tre “motori” contribuiscono, ciascuno per proprio conto e nella misura in cui è presente nel portafoglio, alla performance del portafoglio complessivo.

Nel grafico sottostante ho riportato, in modo semplice,  il contributo ,trimestre per trimestre, di ciascuno dei tre motori.


Alcune osservazioni interessanti :

1) il motore “azionario” (rosso) è quello che, a marcia avanti o a marcia indietro, si muove di più.
2) Anche il  motore valutario è bello potente, e  spesso si muove in senso opposto a quello azionario.
3)  Il motore obbligazionario invece (deve essere un diesel)  contribuisce in modo più contenuto ma più continuo e meno alternato alla performance del portafoglio.

Fin qui niente di nuovo. Ma osservando l’ultimo trimestre (che è il primo del 2015) si vede che proprio ora tutti e tre i motori hanno spinto il portafoglio in sincrono (tutte e tre le barre sono in territorio positivo). E questa sincronia direzionale  è eccezionale : basta guardare i trimestri precedenti, negli  ultimi 10 anni.

Per quanto si puo’ pensare che questa congiunzione astrale così eccezionalmente positiva per i portafogli potrà continuare?

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