QE? I tedeschi ringraziano.

Alla fine anche la BCE si spinge ad acquistare titoli di Stato. Una operazione che tutto sommato dovrebbe essere pane quotidiano di un banchiere centrale, è stata partorita dopo una gestazione lunga e travagliata. Tutto perchè l'unione monetaria è di fatto solo monetaria.

Qualche rapida considerazione su quanto Draghi ha detto oggi e sul QE "Draghi style".

1) Come era chiaro fin dall'inizio l'obbiettivo del QE è iniettare liquidità nell'area euro per allontanare il rischio deflazione. Il QE non deve servire per risolvere il problema della frammentazione del mercato dell'Euro: per questo (in casi estremi) ci sono le OMT. Draghi lo ha più volte ribadito.

2) Come conseguenza diretta del punto 1) il livello di condivisione delle perdite associate agli acquisti è ridotto al minimo (l'8% del totale degli acquisti); il rischio sul rimanente 80% degli acquisti resta in capo alle singole banche centrali nazionali.Se questo doveva essere un segnale di fattibilità degli eurobonds ( "ma quando mai...?" ), è arrivato forte e chiaro. Chi poi cercava un nuovo segnale sulla solidità nel lungo periodo dell'EURO, sullo stile "..we will do hatever it takes.." è pregato di ripresentarsi in altra occasione

Il peso di ciascun paese nel capitale della BCE e il peso di ciascun mercato di titoli di Stato sul mercato complessivo dei titoli di Stato in EUR.

3) Gli acquisti sono proporzionali alla partecipazione di ogni paese al capitale della BCE. Ma la proporzione delle dimensioni dei singoli mercati nazionali dei titoli di Stato è diversa. E da questo punto di vista se si puo' ipotizzare qualche effetto sullo spread BTP/BUND non è certo positivo per i titoli italiani. In pratica la BCE comprerà, in proporzione ai due mercati, molti più BUND rispetto ai BTP.

4) La BCE si riserva il diritto di scegliere come modulare il ritmo degli acquisti e la scelta delle diverse aree di curva per i vari paesi.Sarà possibile avere qualche informazione in più, ex post, consultando il resoconto settimanale, ma su questo fronte Draghi si lascia un buono spazio di manovra.

5) Infine : Draghi lo ha ribadito più e più volte. L'obbiettivo del QE è riportare le aspettative di inflazione nei pressi del 2%. E qui sta il paradosso : se il QE raggiungerà il suo obbiettivo la BCE subirà delle perdite! Se le attese di inflazione a medio termine si porteranno al 2%, infatti, non saranno più sostenibili gli attuali livelli dei tassi e la BCE subirà quindi robuste minusvalenze sui titoli che ha acquistato agli attuali  rendimenti abbondantemente inferiori al 2%. Come fare per limitare questi danni? Una strada è l'acquisto di titoli Inflation Linked, che infatti non a caso sono esplicitamente compresi tra le categorie di titoli che potranno essere nel mirino di Draghi.


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